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25/02/2019
Potrebbero risultare ovvie le ragioni che, a primo impatto, confermino l'importanza della conoscenza della lingua inglese per il turismo, non sono però da sottovalutare quei fattori intrinseci e comuni a tutti i settori lavorativi, ci dice Massimiliano De Witt, insegnante di inglese e docente di Accademia Creativa Turismo.
Le motivazioni principali per le quali la conoscenza dell'Inglese è fondamentale sono duplici, sia professionali ma soprattutto culturali. Un percorso di crescita culturale personale non può assolutamente prescindere dalla conoscenza di questa lingua, vista come strumento necessario per allargare i propri orizzonti, intraprendere nuovi rapporti ed entrare in contatto con popolazioni nuove e tradizionalmente lontane dal proprio tessuto sociale.
La lingua Inglese è uno dei “pillars” del settore turistico in quanto permette di fornire informazioni utili a soddisfare le curiosità di chiunque sia interessato a viaggiare e conoscere nuovi luoghi indipendentemente dalla sua nazionalità. Inoltre prima di trovare impiego nel settore turistico è indispensabile dimostrare di avere una certa dimestichezza con la lingua. In poche parole, se si conosce l'inglese…everything is easy peasy!
Se prendiamo come esempio una specifica professione nel settore turistico notiamo come abbia in comune con tutte le altre dello stesso settore i caratteri peculiari sopra descritti: la fusione del proprio background culturale con quello che si incontra in un'altra persona e la necessità di comunicare, che si trova alla base non solo del settore turistico, ma nella natura umana. Conoscere la lingua Inglese quindi porta ad acquisire un valore non solo professionale, ma garantisce un mutuo accesso alla conoscenza, che diviene necessaria qualora si voglia instaurare un rapporto comunicativo di successo.
In conclusione, il vostro desiderio di lavorare in questo fantastico settore professionale deve contemplare assolutamente la conoscenza della lingua Inglese per il turismo; indispensabile e necessaria, poiché non vi è successo laddove i “gap” comunicativi non consentono un perfetto clatch interrelazionale.