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07/01/2019
Quando parliamo di turismo culturale, non possiamo escludere dalle motivazioni di spostamento delle persone la vocazione enogastronomica di un territorio. Cultura, enogastronomia e territorio vanno quindi di pari passo, ma non sempre un prodotto alimentare può rivelarsi risorsa turistica di successo. Quando un viaggiatore si sposta dalla sua residenza, la motivazione gastronomica può essere la leva principale (quindi il fattore che fa aprire la porta di casa al turista per uscire) oppure un fattore accessorio di altri.
Non in tutti i territori si può fare turismo enogastronomico, e non in tutti i territori lo si può fare nelle stesse modalità. Ci sono alcune caratteristiche che fanno in modo di trasformare un prodotto in risorsa turistica, vediamo quali sono!
- Utilizzo di particolari metodi di allevamento del bestiame e coltivazione di ortaggi, allevare razze pregiate e utilizzare materie prime di ottimo livello, utilizzare un mix innovativo di tecnologie e tecniche produttive;
- Produrre in quantità limitata un determinato prodotto. L'appeal del prodotto “raro” o a produzione limitata accresce nel viaggiatore la consapevolezza di aver visitato un territorio d'eccellenza;
- Il prodotto alimentare deve essere unico e non deve essere confuso dai viaggiatori-consumatori;
- Stretto legame tra storia-cultura con la gastronomia del luogo, meglio se limitato e definito;
- La commercializzazione del prodotto alimentare deve avvenire nel luogo di produzione, in questo modo il viaggiatore è “costretto” a spostarsi per poter comprare quello che desidera. Questo conferisce una conoscenza approfondita del prodotto e del territorio.
Un esempio per capire meglio come queste 5 caratteristiche possano valorizzare, per esempio, un prodotto alimentare e un territorio, ci porta nell'Oltrepò Pavese. Se il Pinot Nero DOC dell'Oltrepò fosse al centro di uno schema, potremmo collegare a questo prodotto:
- visite guidate a tema in provincia di Pavia;
- pranzi tipici dove degustare un Pinot Nero;
- laboratori sensoriali e degustazioni per neofiti e/o esperti;
- visita a una o più cantine da strutturare in un tour di mezza/intera giornata;
- pernottamento in un wine-resort;
In definitiva, in località dove esistono peculiarità gastronomiche di pregio, la costruzione di un prodotto turistico può sfruttare le caratteristiche alimentari per rendere il prodotto stesso principale o accessorio, a seconda del target di riferimento. Ad esempio, un tour incentrato sul Pinot Nero DOC potrebbe essere veicolato tra esperti del settore e sommelier oppure mentre durante un tour storico-culturale dell'Oltrepò Pavese il Pinot Nero DOC sarebbe un accessorio di un viaggio non tematizzato sul prodotto o sulla gastronomia.
Enogastronomia e territorio dovranno nei prossimi anni valorizzarsi a vicenda per offrire ai viaggiatori di tutto il modo una nuova chiave di lettura di una destinazione turistica.